Don Leo ci racconta il suo insediamento come Parroco a Monteluiano, il suo continuare a lavorare a distanza per Santiago De Huata e l’America Latina
L’umbertidese Don Leonardo Giannelli, per tanti anni missionario in Bolivia a Santiago de Huata, promotore di raccolte cibo e viveri per le terre diseredate del Sud America, è diventato parroco a Monteluiano, un piccolo paese vicino a Gubbio composto da circa 700 persone. Si trova bene e gli sembra la dimensione giusta per ripartire con tutte le sue idee e con la raccolta cibo che sta portando avanti qui dall’Italia. Gli abbiamo rivolto alcune domande.
Don Leo come fai a rapportarti con tanti nuovi giovani che forse nemmeno ti conoscono se non per sentito dire, visti i tuoi tanti anni di permanenza in Bolivia?
Abbiamo fatto qualche settimana fa una bella serata con il Centro Missionario a Gubbio e a Umbertide, con un bel gruppo di ragazzi delle parrocchie di Santa Maria e Cristo Risorto (con la presenza sia di Don Gaetano Bonomi Boseggia e di Fra Marco Bussi (che aiuta nella parrocchia di Santa Maria e si occupa di seguire i giovani-). E’ stata una bella serata, dove si respirava un certo entusiasmo, animo e dove mi son trovato abbastanza bene. Mi aspettavo molto di meno; una situazione molto più smorta, meno efficace. Invece don Gaetano mi ha spiegato che erano i ragazzi andati nei campi scuola dell’estate scorsa e questi hanno sempre questo potere aggregativo che rimane almeno per un tempo.
La raccolta cibo che si sta facendo nella nostra Diocesi dove andrà a finire?
Nelle nostre parrocchie in Bolivia. Partirà un Tir da Gubbio il 18 novembre (o la settimana dopo), arriverà a Civitavecchia, da qui il container sarà inarcato su una nave e dopo 25 giorni di mare arriverà ad Arica in Cile, qui si faranno una parte di documenti e poi il container sarà caricato su un camion che, dopo circa tre giorni, arriverà finalmente alla dogana di La Pas. Qui i nostri ragazzi della Fondazione “Mani aperte Virgo Nadividad” in un mese faranno tutti i documenti e, se tutto va bene, tutto il materiale in un mese, un mese e mezzo arriverà nel deposito della Parrocchia di Santiago de Huata (da cui poi sarà distribuito a Penas e Badaglia dal Padre Topio e da Simona.
Per inviare il cibo là quindi si tratta di una procedura piuttosto lunga e non così semplice…
No, assolutamente, e i tempi che ti ho dato sono solo indicativi, se tutto andrà bene. Devo dire che negli ultimi anni è andata abbastanza bene, ma nei primi tempi, quando ancora non eravamo conosciuti come realtà caritativa, c’è stato da sudare. Qualche volta ci mettevano i bastoni tra le ruote e una volta ci abbiamo messo addirittura sei mesi prima di ritirare il cointainer. Ora ci conoscono e tutto scorre più veloce.
Cosa fa Don Leonardo adesso che è ritornato in Italia?
Sono parroco a Monteluiano, parrocchia dedicata alla Vergine del Rosario. E’ una piccola parrocchia di campagna, ma con gente molto bella e vera. Qui c’è un sogno, che per ora non espongo troppo perché in embrione, ma si tratta di aprire una realtà importante soprattutto per il bene dei ragazzi e dei giovani.
Così ci lascia Don Leonardo Giannelli, che ha sempre dei grandi sogni da portare avanti nella sua missione di sacerdote.
Fabrizio Ciocchetti
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