Scalare una montagna ad occhi chiusi, vivendo un’esperienza sensoriale unica, rapiti dal rumore del vento e inebriati dai profumi della natura. Vedere e cogliere ogni minimo particolare, senza però aprire gli occhi, e capire il senso vero e profondo della parola fiducia, lasciandosi andare e affidandosi totalmente all’altro.
E’ stato questo lo scopo, perfettamente riuscito, della nuova, insolita iniziativa, la Montagna oltre la vista, promossa dall’associazione IN THE DARK in collaborazione con VIVERE LA MONTAGNAche questa volta ha superato ogni limite e, oltre a rimarcare che non esiste ostacolo che non possa essere oltrepassato, ha dimostrato che la disabilità, pur nelle difficoltà che comporta, è una ricchezza che ci permette di assaporare la vita con tutti i sensi e di toccare le corde più profonde dell’anima.
L’obbiettivo dei fondatori di In the Dark Michele Milli e Daniele Caratelli e del fondatore di Vivere la montagna Luca Armilli era proprio quello di mostrare cosa significhi scalare una montagna per un non vedente, come è il caso di Michele, ma anche quanto sia difficile e allo stesso tempo gratificante essere gli occhi di chi non può più vedere, come ha imparato a fare nel tempo Daniele. Così domenica 29 settembre una ventina di persone, provenienti non solo dall’Umbria ma anche da altre regioni si sono date appuntamento ai piedi del Monte Tezio per l’iniziativa “La montagna oltre la vista”, nata dalla collaborazione tra “In the Dark” e “Vivere la montagna”.
Dopo una prima camminata per prendere confidenza con la montagna, metà dei partecipanti è stata bendata e, guidata dall’altra metà degli escursionisti, ha risalito la montagna senza il supporto della vista. Un viaggio di fiducia, scoperta e inclusività che ha saputo dimostrare come la montagna e più in generale la vita, possa essere assaporata non solo con gli occhi ma anche con l’anima. Poi i due gruppi si sono scambiati i ruoli, per consentire a ciascun partecipante di vivere sia l’esperienza di non vedente che quella di accompagnatore.
Una volta in cima, gli escursionisti si sono seduti in semicerchio e, con gli occhi bendati, hanno iniziato ad ascoltare la natura e a viverla con tutti i loro sensi. Poi si sono passati, di mano in mano, oggetti di uso comune, erbe aromatiche e frutti, che, probabilmente per la prima volta in vita loro, sono stati visti non con gli occhi ma attraverso il tatto, l’udito e l’olfatto. Terminata l’esperienza di condivisione, il gruppo è tornato a valle per concludere la giornata con una bella grigliata tra amici.
Un evento che resterà nei cuori di chi lo ha vissuto e che è stato possibile realizzare grazie al prezioso supporto dei ragazzi dell'associazione In the dark, sempre pronti a dare una mano. Ma quello di domenica è solo il primo, riuscitissimo, esperimento: lo scopo di Michele, Daniele e Luca è infatti quello di riproporre l’esperienza sensoriale in un tour su e giù per l’Italia, per continuare a diffondere il messaggio che la disabilità non è un limite e che in fondo tutto è possibile.
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