Dopo Roma, Vittorio Picchio conquista anche Firenze.
Il giovane artista umbertidese è in questi giorni in mostra alla Galleria Dantebus del capoluogo toscano, situata in pieno centro storico, in via dello Studio, a pochissimi passi dalla cattedrale di Santa Maria del Fiore e Palazzo Vecchio.
Nato in Ucraina nel 1997, Vittorio è arrivato a 5 anni a Umbertide con un’adozione internazionale. Nel centro altotiberino, dove vive con i genitori Pier Celestino e Sonia, ha frequentato il liceo delle Scienze umane con indirizzo economico-sociale al Campus “Leonardo Da Vinci”. Ha praticato judo di cui è cintura marrone, è stato volontario del Gruppo comunale di protezione civile e fa parte della banda cittadina diretta dal maestro Galliano Cerrini.
Nel tempo ha svolto vari lavori come operatore sociosanitario e operaio. Ma la sua vera passione è quella per l’arte che lo ha portato a esporre i suoi quadri a Umbertide e in altre parti d’Italia e dell’Umbria, conquistando anche importanti premi. Adesso la grande soddisfazione di esporre insieme a circa 40 artisti nella collettiva “Florentia”, con tanto di presenza nel catalogo ufficiale della mostra. Il quadro scelto da Picchio per la mostra toscana si chiama “Leggerezza”, un inno visivo alla bellezza della vita, alla gioia che scaturisce dall’equilibrio tra fragilità e meraviglia.
Realizzata in acrilico su tavola, il quadro trasporta l’osservatore in un mondo di pace e di armonia dove natura e spirito si fondono con le farfalle in un abbraccio cromatico che cancella i confini tra il reale e il fantastico. Vittorio offre una visione di ciò che è davanti ai propri occhi, ma trasfigurata dall’amore per la vita e dalla leggerezza dello sguardo. La scena è dominata da farfalle, creature effimere e delicate, che si librano nell’aria come pensieri fugaci, fluttuando tra i fiori senza sforzo apparente. Nella loro fragilità, incarnano il messaggio stesso del dipinto: la bellezza e la leggerezza dell’esistenza non risiedono nell’eternità o nella forza, ma nell’attimo, nel momento e nella loro intensità.
“Sono estremamente emozionato di partecipare a questa mostra – dice Vittorio Picchio – Il 2024 è stato un anno fantastico. Prima Roma, ora Firenze. È un momento speciale e spero che anche in futuro possa esporre in location così prestigiose”.
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